Quel giorno Jorge si svegliò contento: finalmente avrebbe potuto passare tutta la giornata a terra, dopo giorni e notti trascorsi in mare e prima di altri giorni e altre notte di navigazione per tornare a casa. Ma quel giorno no, quel giorno sarebbe sceso a terra, sarebbe andato all'osteria, avrebbe mangiato qualcosa preparato da altri, bevuto del buon vino e magari incontrato anche quella donna che aveva già incontrato nel viaggio precedente. E' dura la vita del pescatore, la vita del cuoco di un peschereccio poi è ancora più dura: ogni giorno inventare qualcosa di nuovo, con le cose disponibili in cambusa, cucinare in spazi ristretti per gente affamata, vedere i compagni liberi di scendere a terra durante le brevi soste nei porti ed essere invece costretti a preparare il pranzo successivo in maniera tale che sia pronto quando risalgono a bordo, spesso talmente ubriachi da buttarsi così come sono nelle cuccette e dormire fino al giorno successivo mentre il peschereccio prende il largo verso il mare ed il porto successivo...
La felicità di Jorge però, si spezzò nel momento in cui mise piede in coperta assaporando i raggi del sole sul viso e Anton il giovane mozzo di cambusa gli riferì le parole del capitano: "Dì a Jorge che noi siamo scesi a vendere il pesce e a ordinare gli approvvigionamenti, ma i ragazzi torneranno a riportare le casse del pesce e bisogna fargli trovare il pranzo pronto, poi anche Jorge potrà scendere a terra fino al momento di salpare domani!"
Jorge, ormai di cattivo umore tornò in cambusa pensando a cosa poter preparare...Pesce non ce n'era, verdure nemmeno, tutto quello che trovò fu uno spicchio di aglio, un peperoncino, un paio di carote, di zucchine, di patate e una cipolla ormai quasi rinsecchite e un fondo di pasta....(che gli italiani chiamano spaghetti) quasi tutta rotta. Di fresco solo un paio di pomodori, un pezzetto di formaggio arrivato da chissà quale porto in Italia e un goccio di latte...Cosa preparare a degli uomini affamati con questi pochi ingredienti? Jorge fu preso dallo sconforto, mai in tanti anni di lavoro si era trovato in questa situazione. Per fortuna almeno acqua, olio e zafferano non mancano mai.
"Preparerò una Fideuà con quello che ho - pensò Jorge - e se a qualcuno non piace o non sta bene è sempre libero di andare all'osteria!!!"
Ecco come nella mia fantasia è nata questa Fideuà senza.....praticamente senza niente....un giorno che il frigorifero era pieno più o meno come la cambusa di Jorge....